Gastibelza (G. Brassens – V. Hugo)

Gastibelza

Gastibelza, l’uomo dalla carabina,
Così cantava:
“Uno di voi ha visto Sabina,
Mentre passava?
Ballate, villani, la notte guadagna
Il monte Diazzo…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi rende pazzo.

“Uno di voi ha incontrato Sabina,
La mia signora?
Sua madre era la magrebina
Di Villadora,
Che di notte gridava come un vecchio gufo
In cima al torrazzo…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi rende pazzo.

“In suo confronto la regina era brutta
Quando verso sera
Ella passava sul ponte di Toledo
In seta nera.
Di collane dell’epoca di Carlo Magno
Ne indossava un mazzo…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi rende pazzo”.

Il re, vedendola così bella,
Diceva all’Infante:
“Per un suo bacio, per starle vicino
Esserne l’amante,
Nipote Don Ruy, darei tutta la Spagna
Il Perù e Durazzo”…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi rende pazzo.

“Non so se proprio amavo quella dama
Ma per farle omaggio,
Per attirar su di me un suo sguardo
Io, cane randagio,
Avrei accettato di stare in catene
In un tetro palazzo…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi rende pazzo.

“Quando la vedevo, io, il cacciatore
Di quel distretto,
Credevo vedere la bella Cleopatra
Che, come ci è detto,
Fece di Cesare re d’Alemagna
Oggetto di lazzo…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi rende pazzo.

“Ballate, villani, la notte scende.
Sabina il cuore
Ha venduto un giorno, la sua grazia di colomba,
E il suo amore,
Per l’anello d’oro del conte di Alagna,
Per un amorazzo…
Il vento che soffia fra quelle montagne
Mi ha reso pazzo…

Giuseppe Setaro ©2003


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