La non-demande en mariage (G. Brassens)
La non domanda di matrimonio
La freccia a Cupido non rimandiamo
Amata mia, non gli facciamo
Questo sfregio.
Tanti amanti ci hanno provato
E molto caro hanno pagato
Il sacrilegio.
Ho il grande onore di non
Chieder la tua mano,
In calce a pergamene
Firme non apponiamo.
Liberi come uccelli in volo,
Saremo prigionieri solo
Sulla parola.
Al diavolo le cuoche provette
Che sono tutto il giorno addette
Alla casseruola.
Afrodite invecchia spesso,
Preparando l’arrosto e il lesso
Chiusa in cucina…
Per nulla al mondo io vorrò sfogliare
La margherita e l’amore affogare
In una fondina.
L’interesse è presto annullato,
Se ogni segreto viene svelato
Su Melusina.
Sbiadisce l’inchiostro dei dolci biglietti
Se sono nascosti dentro le ricette
Di cucina.
Ovvio e normale potrà sembrare
Con la frutta matura preparare
La confettura,
Ma se è cotto il frutto proibito
Ci si accorge che è del tutto svanito
Il gusto “nature”.
Di una cameriera, di una servetta,
Che tutto in casa pulisce e rassetta
Non ho bisogno…
Ma una eterna fidanzata,
Che a me resti sempre legata
sempre io sogno.
Giuseppe Setaro ©2005