Pénélope (G. Brassens)

Penelope

O tu sposa modello, angelo della casa
Senza nessuno strappo sul tuo vestito da sposa,
Penelope incorruttibile,
Non sviando dalla strada
di onore e fedeltà,
Non hai mai carezzato, senza malvagità,
Dei sogni un po’ proibiti,
Dei sogni un po’ proibiti?

Dietro quelle tue sbarre, nel tuo nido protetto,
Aspettando il ritorno di un Ulisse imperfetto,
China sulla tua tela,
Nelle sere di noia e di melanconia,
Non sei mai stata attratta dal ciel di un altro letto
Contando delle nuove stelle,
Contando delle nuove stelle?

Non ti è ancora successo
d’invocare irrequieta
L’occasionale amorazzo,
la sbandata segreta,
Che racconta bagatelle,
Che mette margherite nell’orto delle zucche
E la mela proibita sull’albero da frutta,
E lo scompiglio nei tuoi pizzi,
E lo scompiglio nei tuoi pizzi?

Non hai desiderato d’incontrare per strada
L’angelo galeotto, che con l’arco puntato
Scocca frecce infallibili,
Che fan bruciar le carni di statue inanimate,
Ne scuote il piedistallo della loro virtù,
Strappando la foglia di fico,
Strappando la foglia di fico?

Non temere per questo che il cielo ti condanni,
Non è una colpa grave, no, non provoca danni.
Il cuore batte e galoppa!
È una mancanza lieve, è un peccato veniale,
È la faccia nascosta della luna di miele.
Penelope, è il tuo riscatto,
Penelope, è il tuo riscatto.

Giuseppe Setaro ©2001


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